Roma Alla Conquista Del Mondo by Simon Scarrow

Roma Alla Conquista Del Mondo by Simon Scarrow

autore:Simon Scarrow
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Fiction, Historical, General
ISBN: 9788854126596
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2010-11-28T23:00:00+00:00


Capitolo ventotto

Il lavoro alle fortificazioni della testa di ponte riprese alle prime luci dell’alba. Dal Tamesis si era levata una nebbia leggera che avvolgeva l’accampamento della Seconda Legione in un freddo umido e viscido.

Nel pallido riverbero del sole nascente, una colonna di legionari uscì dalla porta settentrionale del campo che era stato frettolosamente organizzato subito dopo il traghettamento del grosso delle truppe sull’altra sponda del fiume. Il resto dell’esercito si sarebbe presto unito alla Seconda per continuare la campagna e le fortificazioni dovevano essere ampliate per accogliere le altre legioni e le coorti ausiliarie. Davanti alla palizzata, i genieri avevano tracciato un vasto rettangolo con posti di osservazione. Il giorno prima era stato costruito un buon tratto di terrapieno e gli uomini si misero immediatamente all’opera per estendere le difese.

Con le armi ordinatamente accatastate, i legionari continuarono a scavare il fossato, ammassando il materiale di sterro per formare un bastione interno. Una volta pressato il terriccio, sopra di esso venne steso uno strato di tronchi per realizzare una solida piattaforma dietro il muro di pali appuntiti piantati saldamente nel terrapieno. Un reparto di soldati vigilava a un centinaio di passi dagli uomini al lavoro e in lontananza si scorgevano le sagome degli esploratori a cavallo. Il ricordo dei commenti di Cesare sulla tattica dell’attacco lampo usata dagli aurighi britannici era ancora vivo nella mente del legato, che aveva quindi preso le opportune misure affinché qualsiasi nemico venisse avvistato in tempo per avvertire la squadra di genieri.

Con impegno incessante, il terrapieno fu prolungato dal fiume in sezioni di trenta metri alla volta. Dopo anni di addestramento, ognuno conosceva alla perfezione il proprio compito e l’impresa era portata avanti con un’efficienza che soddisfece pienamente Vespasiano quando andò a controllare l’andamento dei lavori. Tuttavia, era preoccupato e inquieto. Ripensò di nuovo alla riunione degli ufficiali superiori cui aveva partecipato il giorno prima. Erano presenti tutti i comandanti della legione e suo fratello Sabino, che ora fungeva da capo di stato maggiore di Plauzio.

Aulo Plauzio si era complimentato per i risultati ottenuti, annunciando che in base ai rapporti degli esploratori non c’erano forze nemiche significative in un raggio di vari chilometri. I Britanni avevano subito una dura batosta e si erano ritirati molto al di là del Tamesis. Vespasiano aveva sostenuto che bisognava inseguirli e distruggerli prima che Carataco potesse riorganizzarsi e rafforzare il suo esercito reclutando uomini tra le tribù che stavano cominciando a rendersi conto del pericolo rappresentato dalle legioni nel sud dell’isola. Qualsiasi ritardo nell’avanzata romana non poteva che andare a vantaggio dei nativi. Anche se i Romani avevano mietuto i raccolti in cui si erano imbattuti nelle prime settimane della campagna, i Britanni avevano ben presto compreso la necessità di impedire agli invasori di impadronirsi dei frutti della terra.

L’avanguardia romana stava avanzando tra campi e magazzini di grano incendiati e le legioni dipendevano completamente dal deposito di Rutupiae, da cui venivano mandati i rifornimenti per mezzo di lunghi convogli di carri trainati da buoi. Quando le circostanze lo permettevano, le



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